Lunedì, 29 Settembre, 2014
Un Torii 鳥居 è il tradizionale portale d’accesso giapponese che di solito troviamo prima di un jinja (santuario shintoista) o di una semplice area sacra. La struttura è elementare, formata da due colonne verticali e un palo orizzontale poggiato su di esse tutto dipinto di color vermiglio. Tradizionalmente i materiali usati sono il legno e la pietra ma ultimamente sono costruiti anche in acciaio o in cemento armato. Generalmente i Torii si trovano in gruppi di tre ma non è una regola infatti il numero può variare anche a seconda dell’area sacra che precedono, la cosa certa è che ne troverete, anche solo uno, all’inizio di ogni luogo sacro. La loro costante presenza nello scintoismo è dovuta al fatto che il passaggio sotto un torii è considerato l’inizio della purificazione che viene completata all’interno del santuario. Le credenze popolari lo identificano come un simbolo di fortuna e prosperità. Per questo è costume che una persona che ha ottenuto successo negli affari doni un torii come segno di gratitudine agli dei.
Lunedì, 22 Settembre, 2014
La parola Kawaii かわいい/可愛い è un aggettivo della lingua giapponese che può essere tradotto con “carino”, “adorabile”. Qualcosa “Kawaii” oltre a carino deve essere anche piccolo, buffo, dall’aspetto innocente e generalmente dalle tonalità “femminili” quali bianco, azzurro, violetto e rosa. Negli anni ottanta questo termine iniziò ad indicare anche personaggi legati ai manga, anime, videogiochi e altro, e gli oggetti a loro collegati all’interno del contesto della cultura giapponese. I personaggi kawaii, quindi, hanno fattezze bambinesche e ingenue, lineamenti graziosi, proporzioni minute ed essenziali, occhi grandi, scintillanti, teneri ed espressivi e una gran quantità di dettagli e particolari. E’ usato anche per definire un modo di parlare, vestirsi, comportarsi, scrivere ecc delle ragazze o ragazzi più giovani, ovviamente giapponesi. La radice della parola è kawai, composta dal kanji 可 (ka) e 愛 (ai) i quali significano rispettivamente “accettabile” e “amore”. Nella lettura congiunta dei due kanji il secondo viene pronunciato wai per evitare l’effetto cacofonico delle due vocali “a” vicine (ka-ai). L’ultimo carattere è in Hiragana い (i) uno dei due tipi di desinenze con le quali terminano gli aggettivi in giapponese. Comunque raramente lo troverete scritto in kanji ai quali viene preferita la scrittura in Hiragana かわいい.
Questi due gattini sono decisamente Kawaii *_*